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Terra d'Egnazia

~ 'Gnatia Lymphis iratis exstructa'

Terra d'Egnazia

Archivi tag: Territorio

Infrastrutture, consumo di suolo, assetto del territorio

05 sabato Nov 2016

Posted by terradegnazia in Ambiente, Cittadinanza, Editoriale, Paesaggio, Territorio, Urbanistica

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Tag

Fasano, Infrastrutture, Mall, Ospedale, Palazzetto, Sport, Territorio

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“Il paradigma tecnocratico tende ad esercitare il proprio dominio anche sull’economia e sulla politica. L’economia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto, senza prestare attenzione a eventuali conseguenze negative per l’essere umano. La finanza soffoca l’economia reale. Non si è imparata la lezione della crisi finanziaria mondiale e con molta lentezza si impara quella del deterioramento ambientale”.
Jorge Mario Bergoglio, “Laudato sì”

“Il nostro mondo è in pericolo. La curva dell’economia sale, ma la curva dell’ecologia scende. L’uomo, in equilibrio precario sulla crescita dell’economia, sta per essere travolto dalla decrescita dell’ecologia. La natura ce la farà: per lei non ci sono problemi… Piuttosto siamo noi ad essere in pericolo, a causa del nostro sconsiderato successo”.
Ferdinando Boero, Economia senza natura. La grande truffa

Alla c.a.
Ill.mo sindaco di Fasano, dott. Francesco Zaccaria

La prossima realizzazione di infrastrutture come il Palazzetto dello Sport, lo Shopping Mall, le lottizzazioni ad uso residenziale (come per il recupero della ex siderurgica Liuzzi), e/o le per opifici ad uso artigianale, agricolo e industriale, il nuovo Ospedale (il quale, per quanto sorgerà sul territorio di Monopoli e non sia di stretto interesse amministrativo della nostra città, si rivolge alle cittadinanze di un’area vasta in sui è compresa la nostra comunità), offrono non pochi spunti di riflessione sul futuro del nostro territorio, sulle incidenze e ripercussioni ambientali, economiche e sociali.

Si tratta di questioni di fondamentale importanza alle quali spesso la cittadinanza e ancor più la politica non prestano la dovuta attenzione. Ciò accade, spesso, a causa della quasi totale mancanza di sensibilità, attenzione e formazione di base riguardo la natura essenziale del territorio. Sembra radicata nella mentalità dei più, la convinzione che il territorio, e più in generale la terra, sia un bene di consumo usa e getta, non un bene necessario e assoluto, sul quale si fondano in modo perenne la comunità umana, le sue radici culturali, la sua storia, la sua economia, il suo futuro.

Vorremmo sottoporre alla città, all’ill.mo sig. Sindaco, alla giunta amministrativa, al consiglio comunale, il nostro punto di vista a riguardo, affinché si avvii un percorso di discussione e confronto, che coinvolga tutta la comunità locale, gli organi istituzionali e tutte quelle personalità che possono offrire punti di vista e competenze a beneficio del territorio.

Molto sinteticamente, riteniamo sia necessario, urgente e non più rinviabile affrontare il problema tenendo conto di tre punti cardini, tre colonne portanti sulle quali fondare la realizzazione di opere che inevitabilmente impatteranno con il nostro territorio: 1) rispetto dell’ambiente; 2) utilità delle opere al netto del rapporto costi/benefici per il territorio; 3) materiali e metodi di realizzazione.

Queste opere, da quella ritenuta più utile a quella per la quale molti vorrebbero fare a meno per le ragioni diverse (comprese quelle di natura ideologica), avranno il loro impatto con l’ambiente. E’ necessario quindi considerare le conseguenze idrogeologiche (deflusso delle acque pluviali), e agronomiche (erosione della biodiversità), il consumo di suolo e le conseguenti ricadute economiche e sociali.

In genere quando si parla di realizzazione di impianti, che siano sportivi, commerciali, nonché edifici destinati ad uso sanitario e/o abitativo pubblico e/o privato, non si può non pensare ai metri cubi di cemento armato che saranno utilizzati, ma anche a tutte quelle aziende, maestranze e manovalanze (e relative famiglie) del territorio, le quali potrebbero trarre vantaggio immediato o nocumento nel lungo termine, dalla realizzazione di queste opere.

Riteniamo che tutte le opere che presto interesseranno il nostro territorio, a seconda di come e dove saranno realizzate (metodi, appalti, tecnologie e materiali), potrebbero rappresentare l’opportunità di grandi benefici per il territorio stesso, una iattura o la combinazione di entrambe. E’ necessario, a tal proposito, che alle procedure di realizzazione, ai processi di programmazione, realizzazione e monitoraggio delle opere stesse, i portatori di interessi (la cittadinanza, più o meno organizzata), partecipino attivamente.

Cosa accadrà, ad esempio, a valle della realizzazione del nuovo ospedale e dell’outlet una volta realizzati? Non vorremmo trovarci difronte al ripetersi di quanto è accaduto, e in buona parte ancora accade, da Montalbano fino a valle in località Tavernese. Qui, nonostante nell’ultimo decennio sia intervenuta la realizzazione del canale di regimentazione delle acque che arriva fino a mare, e per il quale sono stati alterati e consumati decine di chilometri di territorio, fino alla ferita inferta alla duna fossile, il problema delle alluvioni non è stato del tutto risolto. Le condizioni attuale del canale, in cui si riversano rifiuti di ogni sorta, come ampiamente decumentabile e documentato, sono a dir poco vergognose.

Riteniamo siano necessari, una riflessione e un confronto pubblico, diffuso e condiviso con la cittadinanza, per addivenire alla ragione di un paradigma comune, un approccio cosciente e consapevole, riguardo le scelte della politica in tema di infrastrutture, poiché, come è evidente queste impattano spesso negativamente, tanto con l’ambiente, quanto con la comunità.

Giuseppe Vinci – Terra d’Egnazia (Onlus)

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Italia Bene Comune: l’appello di Terra d’Egnazia

10 giovedì Ott 2013

Posted by terradegnazia in Editoriale

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Tag

demanio, governo, larghe intese, Letta, patrimonio, pubblico, referendum, spiagge, Terra d'Egnazia, Territorio

Asta demanio

Il governo delle “larghe intese“, a cavallo tra ricatti trasversali e interessi speculativi, rilancia la malsana, antidemocratica e anticostituzionale proposta di alienare il patrimonio pubblico. Il pretesto è ancora una volta il debito pubblico, l’austerity, i parametri europei di stabilità economica.

Una strada che aveva già tentato di percorrere l’ex ministro Tremonti durante l’ultimo governo Berlusconi. Un indirizzo scellerato fermato dalla grande affermazione popolare dei referendum sui beni comuni del 2011, che i governi successivi (compreso l’attuale), non hanno ancora applicato nella loro interezza. Una volontà popolare che, a quanto pare, il governo non ha alcuna intenzione di rispettare, facendo carta straccio dell’ultimo lembo di sovranità popolare.

Si tratta proprio quei beni pubblici che fanno dell’Italia una nazione, una patria: culla di culture e civiltà, di diritti e libertà. Tra i beni da alienare (in realtà si tratterebbe di una vera e propria svendita), ci sarebbero anche e soprattutto i beni del demanio, appunto, i beni del “pubblico dominio” (Codice Civile art. 822 e segg.): i lidi, le spiagge, le rade e i porti, i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia (c.c. 2774, Cod. Nav. 28, 29, 692); i beni artistici e culturali, il patrimonio archeologico e le opere destinate alla difesa nazionale.

La proposta avanzata dal governo Letta (la dove non sono riusciti i governi precedenti), decreterebbe così la fine dello Stato democratico, dei beni pubblici, delle libertà civili; annullerebbe millenni di storia e cultura, secoli di conquiste sociali e politiche, farebbe dell’Italia uno stato neo-feudale che si fonda sul diritto di pochi padroni e sul dovere imposto a una moltitudine di servi paganti, più che cittadini di diritto.

Sin dalla sua costituzione Terra d’Egnazia si batte per l’affermazione dei beni pubblici, affinché restino nella disponibilità dei beni inalienabili dello Stato e svolgano, al di la dalle logiche del profitto, la loro funzione di bene comune a disposizione di ogni cittadino.

Un appello, il nostro, un grido d’allarme, che affonda la sua emergenza e ragion d’essere, in una regione come la Puglia, in cui ben 865 km di costa, sono già da tempo preda delle mire speculative di affaristi senza scrupolo, intenti a saccheggiare il territorio e il patrimonio pubblico con l’intento esclusivo del profitto individuale, ai danni dell’ambiente e dell’interesse collettivo.

Vi invitiamo a condividere il nostro appello utilizzando anche l’area commenti.

VianDante in Terra d’Egnazia

12 giovedì Set 2013

Posted by terradegnazia in Editoriale

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Tag

Cittadinanza, Egnazia, Fasano, I° Camp, Monopoli, Terra, Territorio, VianDante, Vincenzo Deluci

Ve lo ricordate il “VianDante” di Vincenzo Deluci?
Ebbene, il grande Vincenzo con AccordiAbili, partner imprescindibili di Terra d’Egnazia, hanno prodotto una intera colonna sonora che accompagnerà il I° Camp Terra d’Eganzia dedicato al tema “Territorio e Cittadinanza”.

Vi aspettiamo numerosi per discutere insieme delle sorti del nostro territorio stretto sempre più nella morsa degli speculatori e di uno Stato (in tutte le sue componenti) incapace di gestire e tutelare territorio e beni pubblici.

Anche questa nostra esperienza è un viaggio che dall’inferno dello stato attuale delle cose, vorremmo si concludesse nel paradiso dei beni collettivi a partire dal territorio, integro così come madre natura ce lo ha consegnato.

I° Camp Terra d’Egnazia – Il programma

08 domenica Set 2013

Posted by terradegnazia in Cittadinanza, Territorio

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Tag

Archeolido, Cittadinanza, I° Camp, Penna Grande, Terra 'Egnazia, Territorio

SRA3

Attenzione: la partecipazione all’evento è completamente gratuita. Registrandosi on line al Camp assicura il posto a sedere.
Eventbrite - 1° Camp Terra d'Egnazia - Territorio e Cittadinanza

“Territorio e Cittadinanza” 21 e 22 settembre 2013

PRESENTAZIONE

Terra d’Egnazia

E’ la Onlus nata, il 15 giugno 2013, da un gruppo di cittadini di Fasano e Monopoli. Il sodalizio è composto da artisti, artigiani, imprenditori, professionisti, lavoratori e sportivi. Difronte ai repentini e disarmonici mutamenti subiti dal territorio negli ultimi 30 anni (concessioni edilizie e demaniali controverse, eccessivo consumo di suolo, espianti di ulivi secolari, cecità verso l’ambiente, assenza di politiche di housing sociale, assenza di politiche a favore della mobilità sostenibile, ecc.), Terra d’Egnazia si muove nella convinzione che “cittadinanza e territorio” non si traducono solo nell’affermazione dei diritti, ma necessitano innanzitutto dell’esercizio dei doveri derivanti dal vivere il territorio e la città, attraverso la partecipazione e l’inclusione sociale.

Il diritto/dovere alla città rappresenta dunque lo strumento principe di riappropriazione della coscienza/consapevolezza di essere, tutti, parte integrante, fondamentale e determinante della vita del territorio in ogni suo aspetto presente e futuro.

Terra d’Egnazia opera, infatti, per il progresso morale e civile della propria terra, perseguendo finalità volontaristiche, sociali e culturali, con l’intento di valorizzare e promuovere l’ambiente e la cultura proprie del territorio, la cittadinanza attiva, la legalità, la parità dei diritti e l’inclusione sociale, diffondendo le “buone pratiche”di cittadinanza.

L’EVENTO

Il 1°Camp Terra d’Egnazia dal tema “Territorio e Cittadinanza”, prende il nome dalla stessa associazione, affronta e sviluppa il tema del rapporto tra cittadini e territorio, e si svolgerà tra il 21 e 22 settembre 2013 nella Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2013 (promossa dalla Commissione Europea, dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, con lo slogan “Clean air! It’s your move”, in programma dal 16 al 22 settembre 2013, programmata dal 16 al 22 settembre). L’evento che si svolgerà ad Egnazia in località Penna Grande Archeolido (qui la mappa del sito) è così articolato:

Sabato 21 settembre 2013 –  ore 16.00

Mostra Mercato


Buone Pratiche – La mostra-mercato intende valorizzare l’arte, l’artigianato e i prodotti di eccellenza della Terra d’Egnazia. S’intente oltretutto promuovere la produzione a “km 0”, la sostenibilità ambientale nella produzione di prodotti e manufatti, oltre che attraverso il recupero e il riuso di scarti e rifiuti. Si compone di stand promozionali autogestiti. Ore 16.00 – 24.00

Mostra Fotografica

20 scatti fotografici, rappresentativi ed evocativi del territorio immerso nella realà quotidiana, saranno la sintesi dei temi affrontati dall’evento. La mostra è a cura di Chicco Saponaro: fotografo professionista, collabora con diverse riviste a carattere nazionale, tra cui Max (per la quale ha realizzato un servizio su Asia Argento); E’ fotografo di scena per diverse produzioni cinematografiche; presta collaborazione e consulenza per la pubblicazione di redazionali, siti internet e per la promozione turistica della Puglia: il paesaggio, l’architettura, le manifestazioni folkloristiche, le rassegne jazz e il teatro, agriturismi e residenze storiche. Sabato, ore 16.00 – 24.00 Domenica, ore 8.00 – 16.00

Conferenza “Territorio e Cittadinanza”

– Ore 16.00 registrazione al camp

– Ore 17.00 Apertura lavori –presentazione dell’associazione Terra d’Egnaziae dell’evento, introduzione alla tematica del Camp – intervento di Giuseppe Vinci, imprenditore, giornalista e blogger, attivo nella battaglie per il diritto alla cittadinanza e nella difesa del territorio;

– Forme insediative nella Terra d’Egnazia: segni storici e archeologici – intervento di Vito Bianchi, giornalista, scrittore, docente di Archeologia presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, autore di numerose pubblicazioni e libri a carattere divulgativo e scientifico su archeologia e storia antica e medioevale;

– Città e campagna: tutti i colori del verde – intervento di Fabrizio Bottini, architetto urbanista, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano autore dinumerosi articoli, pubblicazioni, libri e saggi a carattere e scientifico;caporedattore di Eddyburg e gestore dello spazio internet Mall, siti diriferimento della cultura urbanistica contemporanea con particolareattenzione ai temi della sostenibilitá della Città e del Territorio;

– Interventi del pubblico – I partecipanti riceveranno una cartella con una breve introduzione attinente al tema del Camp e un modulo suddiviso in 7 ambiti di interrogativi relativi al territorio della Terra d’Egnazia e la possibilità di esporre almeno una proposta per ogni ambito. Una commissione di esperti selezionarà 5 tra i più chiari e indicativi interventi, i quali saranno esposti pubblicamente dagli stessi proponenti. Il materiale raccolto sarà successivamente elaborato, interpretato e illustrato per poi essere pubblicato in allegato agli atti del convegno grazie alla partnership con l’Editrice Pietre Vive di Locorotondo.

– Chiusura lavori – “Le ecologie della Terra d’Egnazia”, con slide show su “Le 4 ecologie” – intervento di Giambattista Giannoccaro, architetto con la passione per gli studi legati al paesaggio pugliese; ha scritto articoli su territorio, architettura e tecnologie della tradizione nei territori pugliesi; lavora come Direttore Tecnico di una società di costruzioni con la quale ha diretto cantieri di scavi archeologici, restauri, e opere pubbliche; ha eseguito lavori di ristrutturazione e restauro conservativo di antichi casali rurali nei territori pugliesi con particolare attenzione all’uso di tecnologie composte da materiali naturali a km 0;

Spettacolo di chiusura

Al termine della giornata (ore 21.00 c.a.), Terra d’Egnazia Onlus intende ringraziare e festeggiare la partecipazione all’evento di collaboratori, ospiti e di tutti i convenuti, con uno spettacolo composito, tra musica, danze e recitazione.

Lo spettacolo, a cura dell’associazione di promozione sociale AccordiAbili di Fasano, si compone di 3 sessioni della durata di circa 40 minuti l’una, con ospiti di rilevanza del panorama musicale nazionale, quali:

  • Vincenzo Deluci – Giuliano Di Cesare; Equilibrio Dinamico_YouthfulDANCEcompany;

  • Reading di poesie e testi di autori vari a cura di Antonio Lillo (presidente di Pietre Vive) e Fabrizio Giannuzzi (associaizone AccordiAbili);

  • Faraualla (quartetto vocale);

  • Camillo Pace (jazz band).


Domenica 22 settembre

Ciclopasseggiata

Buone pratiche – Due itinerari da percorrere in bicicletta lungo i “Percorsi

narrativi della Terra d’Egnazia”, con soste didattiche (lame, masserie, olivi monumentali, architettura rurale, ecc.), tra Fasano e Monopoli. I percorsi, con due partenze distinte (Monopoli e Fasano), avranno come punto di arrivo l’area antistante il Parco Archeologico di Egnazia, presso l’Archeolido in località Penna Grande, dove sarà allestito un punto di ristoro. Sono previste partenze da Fasano piazza Ciaia e da Monopoli piazza Vittorio Emanuele come segue:

  • ore 8,30 registrazione partecipanti;
  • ore 09,30 partenza;
  • ore 11,00 arrivo presso Archeolido;
  • ore 11,30 visita guidata al sito argheologico/museo di Egnazia (facoltativa).
  • ore 12,30 rientro;
  • ore 13,30 arrivo Monopoli/FasanoQui le mappe dei percorsi:
  • Monopoli – Egnazia
  • Fasano – Egnazia

Eventbrite - 1° Camp Terra d'Egnazia - Territorio e Cittadinanza

Identità e appartenenza

04 domenica Ago 2013

Posted by terradegnazia in Cittadinanza, Editoriale, Territorio

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Tag

appartenenza, Egnazia, Fasano, Identità, melagrana, Puglia, Terra d'Egnazia, Territorio

melagrana

Identità e appartenenza della terra d’Egnazia

di Giuseppe Vinci

Non servono molte parole per descrivere e trasmettere il senso dell’identità e dell’appartenenza, ad una famiglia o a un consesso sociale. Basta un’immagine, un simbolo.  E’ così anche rispetto a un luogo, a un territorio e alla comunità che lo abita. Basta un simbolo. Del resto, il territorio per chi lo vive è come l’abito. E come l’abito un territorio può assumere innumerevoli aspetti. Può essere bello, ordinato, elegante, armonico, oppure sciatto, lercio, disordinato, rappezzato. Tutto dipende dal valore che gli si riconosce e dalla cura che se ne ha. 

Noi di Terra d’Egnazia non abbiamo avuto scelta per rappresentare la “terra” su cui ci muoviamo. Abbiamo riconosciuto il simbolo più naturale, spontaneo e proprio di questi luoghi. Un simbolo che abbraccia tutta la storia delle civiltà che (a partire da quella di Egnazia) hanno vissuto questa terra in tutta la sua essenza e bellezza più profonde, restando con essa in perfetta armonia per millenni.

Il melograno è il simbolo principe nel quale si condensano appartenenza e identità (sociale, culturale e storica), dei nostri luoghi e delle nostre genti. Un’identità che dopo millenni è in pericolo. Sempre più precaria, in bilico, l’identità della terra d’Egnazia è come in una morsa mortale. Da una parte il saccheggio degli speculatori che usurpano e sottomettono ogni più piccola porzione di terra (e di mare), il consumo di suolo, l’urbanizzazione selvaggia. Dall’altra, la complicità silenziosa, ricurva e compiacente di chi, l’identità (compresa e soprattutto quella collettiva), l’ha persa tra i plinti della speculazione e l’ennesima promessa tradita di un improbabile (invano atteso) riscatto sociale.  Il ritorno profetico del “signore”, dispensa e moltiplica il lavoro come fossero pani e pesci: un vile ricatto più che un miracoloso riscatto.

E’ così noi (non i primi e nemmeno gli ultimi), riconosciamo nel melograno il simbolo della famiglia umana, della coesione fraterna degli uomini, di ogni singolo uomo, (come i semi di questo frutto) appartenenti alla stessa famiglia, della sua rigenerazione e rinascita. Ognuno di noi, i quali, pur essendo espressione della propria singola soggettività, restiamo (talvolta senza averne coscienza) uniti in un vincolo saldo e comune, non solo per obbiettiva destinazione, ma anche per funzione superindividuale. E’ proprio in questa funzione, nella sua riscoperta e riappropriazione, che risiede l’unico vero miracolo e riscatto di una comunità e di ogni singolo appartenente.

Il melograno, dunque, simbolo di coesione e solidarietà, di prosperità e rigenerazione, che ispiri il comportamento singolo e collettivo nel raggiungimento della missione comune: vivere insieme, nella comunità di appartenenza (pur restando individui), le nostre sorti umane e progressive in perfetta armonia con la terra da cui sorgiamo.

Per un’architettura dell’ascolto

01 giovedì Ago 2013

Posted by terradegnazia in Editoriale, Urbanistica

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architettura, ascolto, David Byrne, Fasano, Musica, suono, Terra d'Egnazia, Territorio

di Giuseppe Vinci

La riflessione di David Byrne, “Come l’architettura ha aiutato la musica ad evolversi”, incentrata sul rapporto tra musica e ambiente (territorio), è quanto mai illuminante sulla natura del rapporto esistente tra uomo e territorio. (A piè di post il video della conferenza di Byrne).

La musica, nell’arco della storia umana, si è spesso adeguata all’ambiente, senza alterarlo e traendo dall’ambiente il massimo beneficio per l’evoluzione del suono e della musica. I risultati conseguiti dall’uomo riguardo alla musica (e più in generale al suono), sono noti anche ad un ascoltatore occasionale non specializzato. Non solo. Talvolta l’ambiente della musica e più in generale del suono è stato costruito intorno alla natura del suono traendo insegnamento dalla conoscenza (anche tecnica), derivante da questo rapporto, senza che l’ambiente (il territorio) ne risultasse stravolto. Di qui l’evoluzione della musica (e del suono), dell’ambiente e degli ambienti della musica (auditorium, sale, teatri, ecc.).

Ho più volte fatto riferimento (in questo spazio), al rapporto armonico che necessita instaurare tra uomo e territorio. E, per avere un rapporto armonico con il territorio, con le sue peculiarità, traendo da queste il meglio, senza che ci sia predominanza e quindi sfruttamento, abuso, violenza, senza che l’uno o l’altro soccombano e in modo tale che uomo e territorio vivano in perfetta simbiosi e armonia, è necessario innanzitutto porsi in “ascolto”, disporsi alla conoscenza e al rispetto reciproci, l’uno dell’altro. Conoscersi e ascoltarsi, per riconoscersi, nelle proprie rispettive nature. Un lavoro, quello della conoscenza reciproca, che comporta dedizione e devozione, studio, approfondimento, pianificazione, progettazione. Di qui, da questo ascolto e conoscenza, nasce l’evoluzione delle forme e dello spirito che le muove.

Conoscersi, ascoltarsi, comporta anche il ri-conoscersi quali esseri “necessitati”, bisognevoli di cura l’uno dell’altro. Una banalità, si dirà, ma che passando spesso per tale, lascia che l’uno (in genere l’uomo) prevalga sull’altro (il territorio). Il risultato, prima o poi, a seguito della pressoché totale mancanza di ascolto, è l’afona sterilità di entrambi. Da una parte ambiente e territorio che, impoveriti, non hanno più nulla da comunicare (e dare), dall’altra l’uomo che non ha più nulla da ascoltare (e prendere), e di cui far tesoro. Cosa che accade tanto per cieco egoismo, quanto per interesse di parte (tra utilitarismo e individualismo) a scapito dell’interesse comune, degli uomini e dei territori.

In un certo senso il territorio, l’ambiente (e gli ambienti, compresi quelli umani), il suo assetto, il suo sviluppo, sono come la vacca da latte, la quale senza la necessaria conoscenza e cura da parte dell’uomo, munta di continuo senza alcuna possibilità di pascolo, finisce per non produrre più latte, fino alla sterilità. L’aridità e la povertà dell’ambiente portano all’aridità e alla povertà civile innanzitutto (sociale ed economica), dell’uomo e con esso della civiltà.

Spazio Pubblico

30 martedì Lug 2013

Posted by terradegnazia in Cittadinanza, Libri, Territorio, Urbanistica

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ambiente, città, Fabrizio Bottini, Spazio pubblico, Terra d'Egnazia, Territorio

Spazio pubblico

Negli anni recenti anche in Italia si sono rese esplicite le tendenze verso una concezione privatistica e mercificata dello spazio pubblico, che inclina a cancellare tutto ciò che risulta estraneo al puro valore di scambio. La stessa involuzione si ritrova nell’idea più generale dei rapporti umani, nella chiusura e frammentazione della famiglia, dell’impresa, della corporazione, e si manifesta vistosamente nelle discussioni sulla privatizzazione dell’acqua o sul valore relativo dei poteri regolatori dello Stato. È possibile interrompere questa deriva reazionaria che sta progressivamente restringendo un diritto essenziale, storicamente legato all’esercizio stesso della democrazia? Studiosi di discipline sociali e territoriali, amministratori, sindacalisti, rappresentanti della società civile analizzano la questione, iniziando a delineare un progetto per restituire alla comunità i luoghi deputati alla socialità. L’occasione per intrecciare e confrontare punti di vista, discipline e soggetti è stata la Scuola estiva di Eddyburg, nel settembre 2009: una settimana di relazioni, seminari, incontri, gruppi di lavoro tematici e, infine, un convegno organizzato assieme alla Camera territoriale del lavoro – CGIL di Padova, con il contributo di Legambiente Padova.

Spazio pubblico, a cura di Fabrizio Bottini – Ediesse 2010 – €. 15.00

Terra d’Egnazia, Territorio e Cittadinanza

30 martedì Lug 2013

Posted by terradegnazia in Cittadinanza, Editoriale, Territorio

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Tag

Cittadinanza, Egnazia, Fasano, Monopoli, Territorio

“Terra d’Egnazia”
Immagine
E’ la Onlus nata, il 15 giugno 2013, da un gruppo di cittadini di Fasano e Monopoli. Il sodalizio è composto da artisti, artigiani, imprenditori, professionisti, lavoratori e sportivi.

Difronte ai repentini e disarmonici mutamenti subiti dal territorio negli ultimi 30 anni (concessioni edilizie e demaniali controverse, eccessivo consumo di suolo, espianti di ulivi secolari, cecità verso l’ambiente, assenza di politiche di housing sociale, assenza di politiche a favore della mobilità sostenibile, ecc.), Terra d’Egnazia si muove nella convinzione che “cittadinanza e territorio” non si traducono solo nell’affermazione dei diritti, ma necessitano innanzitutto dell’esercizio dei doveri derivanti dal vivere il territorio e la città, attraverso la partecipazione e l’inclusione sociale.

Il diritto/dovere alla città rappresenta lo strumento principe di riappropriazione della coscienza/consapevolezza di essere, tutti, parte integrante, fondamentale e determinante della vita del territorio in ogni suo aspetto presente e futuro.

“Terra d’Egnazia” opera per il progresso morale e civile della propria terra, perseguendo finalità volontaristiche, sociali e culturali, con l’intento di valorizzare e promuovere l’ambiente e la cultura proprie del territorio, la cittadinanza attiva, la legalità, la parità dei diritti e l’inclusione sociale, diffondendo le “buone pratiche”di cittadinanza.

I fondatori di Terra d’Egnazia

Giambattista Giannoccaro (Fasano/Monopoli – Architetto) – Presidente
Giuseppe Vinci (Fasano – Imprenditore Giornalista) – Vice Presidente
Anna Dibello (Monopoli – Architetto) Segretario e Tesoriere
Sabrina Giannoccaro (Fasano – Architetto) Consigliere
Cosimo Micelli (Monopoli – Dott. ) Consigliere
Annarita Angelini (Fasano – Architetto) soc. fond.
Tiziana Pinto (Monopoli – DAMS) soc. fond.
Stefano Narducci (Fasano – Avvocato) soc. fond.
Gianluca Monopoli (Fasano – Dott. Commercialista) soc. fond.
Antonio Cofano (Fasano – Ingegnere) soc. fond.
Vito Bianchi (Fasano – Archeologo) soc. fond.

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